Non è mai stato così facile rispondere a questa domanda da quando l’Università di Udine ha registrato un brevetto relativo al primo uovo interamente “vegano”.
Roma 15.09.2017 – L’uovo in questione in realtà non è propriamente un uovo, quanto piuttosto un novel food che richiama nell’aspetto (e forse nel sapore?) quello che a prima vista può sembrare un normalissimo uovo di gallina.
Il rischio però di generare confusione tra i consumatori è molto alto, anche per quel 7,6% della popolazione che segue questo tipo di dieta.
Il gruppo di ricercatori che ha depositato il brevetto chiarisce subito che il novel food ha l’aspetto e le caratteristiche organolettiche di un uovo sodo di gallina, ma è interamente prodotto con ingredienti di origine vegetale.
La Coldiretti però chiede subito che in etichetta la denominazione “uovo” venga vietata dalle autorità di controllo, nel rispetto del “recente pronunciamento della Corte di Giustizia Europea (la sentenza del 14 giugno 2017, causa C-422/16) sul fatto che i prodotti puramente vegetali non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni, come ‘latte’, ‘crema di latte’ o ‘panna’, ‘burro’, ‘formaggio’ e ‘yogurt’.
Il diritto dell’Unione Europea, definito in particolare dai Regolamenti 1169/2011 e 1308/2013, vieta infatti l’utilizzo di tali denominazioni anche nel caso in cui siano completate da indicazioni esplicative o descrittive che indicano l’origine interamente vegetale del prodotto in questione.
I prodotti vegetariani e vegani, infatti, non possono essere chiamati con nomi di alimenti di origine animale, proprio per difendere dall’inganno i consumatori.