Da una ricerca appena pubblicata sulla rivista “Food Reasearch International”, e realizzata in collaborazione con il CREA, pare venga confermato con basi scientifiche il vecchio adagio
19.06.2018 – Gli scienziati sono infatti riusciti a mappare la “nutri-cinetica” dei polifenoli presenti nella mela, cioè le complesse trasformazioni in 110 forme chimiche biodisponibili all’organismo umano: i risultati forniscono informazioni essenziali sulla “vita” delle molecole che possono avere una reale attività protettiva sulla salute dell’uomo.
I ricercatori hanno seguito un gruppo di 12 volontari sani che hanno consumato una spremuta di mela di alta qualità con l’obiettivo di valutare come le sostanze presenti nella mela fossero metabolizzati, poichè nessuno dei composti fenolici presenti nel succo di mela si ritrova nell’organismo nella sua forma originale.
La quantità e la persistenza di ognuna di queste molecole nei fluidi biologici (sangue e urine) è risultata molto variabile tra un individuo e l’altro, ma ciononostante i ricercatori hanno potuto appurare che il 40% dei metaboliti origina dai processi umani, mentre il restante 60% richiede l’intervento di batteri intestinali per poter entrare in circolo.
L’esperimento ha permesso quindi di dimostrare che, all’aumentare della ricchezza in polifenoli, aumentano anche le quantità dei loro metaboliti circolanti.
Tuttavia, non è ancora chiaro però come queste molecole, tra loro estremamente diversificate, possano svolgere queste attività benefiche sull’uomo.
