Sebbene il principio sia lo stesso esiste una differenza.
Infatti, in entrambi i casi, il ghiaccio toglie acqua libera ai microrganismi degli alimenti che così non riescono più a svilupparsi. Questo è il motivo per cui il ghiaccio mantiene a lungo il cibo, senza alcuna necessità di utilizzare conservanti.
I cibi congelati sono quelli che vengono portati a basse temperature negli elettrodomestici casalinghi, di solito tra i 6 e i 18 gradi sotto lo zero. Essendo la velocità di congelamento molto bassa, all’interno dell’alimento si formano grossi cristalli che finiscono per danneggiare il tessuto originario del cibo.
Tuttavia se vogliamo congelare al meglio il cibo in casa, l’ideale sarebbe dividerlo in piccoli pezzi (2-3 cm di spessore), in modo da evitare la formazione di grossi cristalli. Vanno poi incartati nella stagnola e posizionati il più possibile vicino alle pareti fredde del freezer.
I cibi surgelati sono ottenuti invece con una tecnica industriale – la surgelazione – che consente di portare a -18 gradi in tempi brevissimi e in questo modo formano piccolissimi cristalli di ghiaccio che lasciano intatte le proprietà nutrizionali.
Prima della surgelazione, gli ortaggi vengono sottoposti ad un adeguato trattamento termico (il cosiddetto blanching) necessario per disattivare gli enzimi che ne potrebbero causare il deterioramento.