Per riconoscere la freschezza della triglia quando la si acquista occorre principalmente fare attenzione al suo colorito che deve essere sempre brillante.
È un pesce che si deteriora facilmente quindi è bene consumarlo subito una volta acquistato previa scrupolosa pulizia.
La triglia è molto ricercata in cucina e si presta ad innumerevoli preparazioni, come ad esempio al sugo, al cartoccio, in brodo ma anche impanata e fritta.
Le triglie si dividono in due specie: le triglie di scoglio e le triglie di fango.
Entrambe le specie sono caratterizzate da un corpo allungato e affusolato, una fronte rigida, due pinne dorsali e due vistosi barbigli sotto il mento.
La triglia di scoglio può arrivare a misurare circa 20/30 cm ed ha un colorito rosa-rosso, che può variare anche su delle tinte del bruno e dell’arancio con una serie di bande giallo dorate lungo i fianchi e sulla pinna dorsale.
La triglia di fango ha dimensioni ridotte più ridotte, 10-20 cm, non ha le bande colorate e le pinne sono spesso incolori.
Un’altra differenza sostanziale tra le due specie sta nel profilo del capo: rotondeggiante in quella di scoglio e verticale in quella di fango.
La pesca della triglia viene effettuata con attrezzi quali tremagli, reti da posta e reti a strascico.
La taglia minima da normativa è fissata a 11 cm.
La triglia di scoglio si trovao nel Mar Mediterraneo, nella parte orientale dell’Oceano Atlantico e nel Mar Nero. Prediligono fondali rocciosi, poco profondi, scogli e strati di sabbia e ghiaia.
Sono presenti in tutti i mari italiani soprattutto nell’Alto Adriatico.
La triglia di fango invece frequenta fondali sabbiosi e fangosi a profondità comprese tra pochi centimetri e alcune centinaia di metri.
Le triglie sono sempre disponibili ma per un acquisto sostenibile se ne consiglia il consumo nei mesi da agosto a gennaio.
La triglia ha carni sode e digeribili, ha pochi carboidrati, poco colesterolo e pochi grassi.
È una buona fonte di magnesio, zinco, calcio, fosforo, ferro, Vitamine A e del gruppo B (B1, B2, B3).
Per riconoscere la freschezza della triglia quando la si acquista occorre principalmente fare attenzione al suo colorito che deve essere sempre brillante.
È un pesce che si deteriora facilmente quindi è bene consumarlo subito una volta acquistato previa scrupolosa pulizia.
La triglia è molto ricercata in cucina e si presta ad innumerevoli preparazioni, come ad esempio al sugo, al cartoccio, in brodo ma anche impanata e fritta.
Le triglie si dividono in due specie: le triglie di scoglio e le triglie di fango.
Entrambe le specie sono caratterizzate da un corpo allungato e affusolato, una fronte rigida, due pinne dorsali e due vistosi barbigli sotto il mento.
La triglia di scoglio può arrivare a misurare circa 20/30 cm ed ha un colorito rosa-rosso, che può variare anche su delle tinte del bruno e dell’arancio con una serie di bande giallo dorate lungo i fianchi e sulla pinna dorsale.
La triglia di fango ha dimensioni ridotte più ridotte, 10-20 cm, non ha le bande colorate e le pinne sono spesso incolori.
Un’altra differenza sostanziale tra le due specie sta nel profilo del capo: rotondeggiante in quella di scoglio e verticale in quella di fango.
La pesca della triglia viene effettuata con attrezzi quali tremagli, reti da posta e reti a strascico.
La taglia minima da normativa è fissata a 11 cm.
La triglia di scoglio si trovao nel Mar Mediterraneo, nella parte orientale dell’Oceano Atlantico e nel Mar Nero. Prediligono fondali rocciosi, poco profondi, scogli e strati di sabbia e ghiaia.
Sono presenti in tutti i mari italiani soprattutto nell’Alto Adriatico.
La triglia di fango invece frequenta fondali sabbiosi e fangosi a profondità comprese tra pochi centimetri e alcune centinaia di metri.
Le triglie sono sempre disponibili ma per un acquisto sostenibile se ne consiglia il consumo nei mesi da agosto a gennaio.
La triglia ha carni sode e digeribili, ha pochi carboidrati, poco colesterolo e pochi grassi.
È una buona fonte di magnesio, zinco, calcio, fosforo, ferro, Vitamine A e del gruppo B (B1, B2, B3).