La Guardia di Finanza (abbreviata informalmente in GdF) è un corpo di polizia ad ordinamento militare dipendente direttamente dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.
La missione della Guardia di Finanza, intesa come Forza di polizia a competenza generale su tutta la materia economica e finanziaria, è annualmente definita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ne individua le priorità politiche e gli obiettivi strategici.
Il Corpo della Guardia di Finanza è formato da un Comando Generale che ha funzioni di alta direzione, pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo.
Seguono i Comandi e Organi di esecuzione (strutture territoriali, provinciali, regionali, con competenza interregionale, comandi speciali ed aeronavali) preposti all’espletamento delle attività istituzionali con compiti di indirizzo e controllo ovvero direttamente esecutivi.
I Comandi e Reparti Speciali di supporto tecnico, logistico e amministrativo, si occupano dello svolgimento di attività di funzionamento a favore delle varie strutture organizzative e come supporto tecnico-specialistico dei Comandi territoriali.
I compiti della Guardia di Finanza (sanciti dalla legge di ordinamento del 23 aprile 1959, n. 189) possono essere raggruppati in due macro aree: quella di polizia finanziaria ed economica ed quella di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e delle frontiere.
Le attività di “polizia economica” abbracciano ad esempio le attività finalizzate alla lotta alle pratiche commerciali anticoncorrenziali ed ingannevoli, alla contraffazione ed alle frodi commerciali ed alimentari, mentre nel settore della “polizia finanziaria” rientrano i servizi in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, alle indebite percezioni di finanziamenti europei e nazionali come quelli destinati a sostegno delle politiche agricole.
L’impegno della Guardia di Finanza nel settore delle frodi agroalimentari si colloca nella più ampia azione di tutela del mercato dei beni e dei servizi. Tale missione si sviluppa attraverso il controllo economico del territorio, la vigilanza sulle movimentazioni doganali delle merci e le attività investigative.
I Reparti sono impegnati in maniera preponderante nel contrasto alle falsificazioni e alle contraffazioni, compresi ovviamente i prodotti agroalimentari.
Il Corpo intrattiene in questo settore costanti rapporti di collaborazione operativa anche con l’I.C.Q.R.F. per l’accertamento della quasi totalità delle frodi che attengono all’origine e alla qualità dei prodotti per alimentazione e che necessitano di approfondite analisi chimiche a cura di personale tecnico altamente qualificato. Un ulteriore ambito d’intervento è poi collegato all’esercizio delle funzioni di vigilanza dei traffici di merci nell’ambito degli spazi doganali, ove i Reparti agiscono in sinergia con le articolazioni territoriali dell’Agenzia delle Dogane.
La strategia operativa è organizzata lungo tre direttrici ben definite:
• il presidio degli spazi doganali, per la verifica della regolarità delle operazioni di importazione ed esportazione di merci;
• il controllo economico del territorio, per il monitoraggio dei movimenti delle merci su strada e nei luoghi di vendita;
• le attività investigative in senso stretto, finalizzate alla ricostruzione delle filiere illecite di approvvigionamento e di produzione delle merci illegali.
Le attività nel comparto della tutela del mercato sono orientate al contrasto dei diversi fenomeni illeciti che minacciano la proprietà industriale, il “Made in Italy”, il diritto d’autore e la sicurezza dei consumatori.
All’interno di queste competenze si aggiunge l’opera di prevenzione e repressione delle frodi e delle sofisticazioni alimentari, ai sensi dell’art. 6 del DL 282 del 1986 che la Guardia di Finanza conduce in collaborazione e a supporto dell’ex Corpo Forestale dello Stato (CUTFAA), l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), il Comando Carabinieri Politiche Agricole presso il MiPAAF, i NAS–Nuclei Antisofisticazioni dei Carabinieri (Ministero della Salute), la Polizia di Stato e l’AGEA.
Sin dal 2009 i rapporti di collaborazione e di coordinamento tra i Reparti del Corpo della GdF e le Autorità di controllo competenti sono stati rafforzati con specifiche direttive per disciplinare tutti i casi in cui le unità operative della Guardia di Finanza possono acquisire elementi e notizie relativi alla possibile detenzione per l’immissione sul mercato di alimenti nocivi o rischiosi per la salute.
I Comandi possono provvedere quindi, secondo metodologie operative differenziate e necessità ispettive, al prelevamento dei campioni per le analisi merceologiche e l’accertamento di eventuali violazioni nelle seguenti ipotesi:
• per l’accertamento della possibile adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari o della commercializzazione di prodotti nocivi e pericolosi per la salute pubblica i Reparti provvedono a richiedere la collaborazione dei tecnici delle Aziende Sanitarie Locali o delle Province autonome/ Regioni/ Ministero della Salute più vicini
• se i prodotti alimentari sequestrati presentano dei rischi diretti o indiretti per la salute umana, anche solo potenziali, i Comandi Provinciali competenti provvedono a notiziare tempestivamente il Comando Generale, per il successivo inoltro di una segnalazione specifica al Ministero della Salute.
Le informazioni contenute nella relazione riguardano anche la denominazione del prodotto, il nome del marchio commerciale, la tipologia del prodotto e della confezione, gli elementi identificativi del prodotto (lotto, tempo massimo di conservazione e data di produzione) e infine gli elementi d’identificazione dello stabilimento di produzione e dell’impresa di distribuzione o somministrazione.
L’adempimento dei compiti istituzionali, quali annualmente delineati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, portano la GdF a effettuare regolarmente accessi, ispezioni e verifiche nei comparti industriale, commerciale e agricolo.
Non essendo però preventivamente programmati specifici obiettivi in materia di igiene e sicurezza degli alimenti agroalimentari, la Guardia di Finanza si occupa di sofisticazioni e adulterazioni agroalimentari solo in via incidentale, cioè durante le regolari attività di polizia finanziaria presso operatori del settore alimentare per controllare l’adempimento degli obblighi imposti dalla normativa tributaria.
A questo tipo di controlli vanno aggiunti anche quelli investigativi a tutela del mercato concorrenziale e con riferimento alla repressione di determinati crimini quali:
a) il fenomeno dell’Italian Sounding, molto radicato all’estero, colpisce in particolare il settore agroalimentare, ove si ricorre sovente all’utilizzo di etichette, simboli, colori o figure sull’imballaggio che evocano l’italianità dei luoghi d’origine, della materia prima, della ricetta o del marchio, per prodotti fabbricati in realtà all’estero;
b) l’agropirateria che si distingue in falsificazione degli alimenti e falsificazione del marchio: la prima è nota come “frode sulla qualità” o sofisticazione, la seconda è conosciuta anche come “frode sull’origine” in quanto rappresenta la riproduzione abusiva del marchio, del luogo di provenienza o della denominazione d’origine.
Per maggiori approfondimenti sulle attività di sicurezza alimentare, la Guardia di Finanza mette a disposizione dei consumatori il Sistema Informativo Anticontraffazione dove trovare news e informazioni utili anche alle aziende del settore agroalimentare.
I numeri utili per contattare la GdF sono il 117 o il numero verde 800.66.96.66